L’autodistruzione dell’Occidente

Il “nuovo umanesimo” invocato sempre più spesso da molti esponenti delle élites politiche e culturali occidentali tradisce in realtà non la ripresa ma piuttosto il rifiuto di quella concezione dell’uomo come animale razionale e libero che sta alla base dei diritti individuali, del liberalismo, della democrazia, e che è stata costruita nell’incontro tra cultura greca, romana, ebraica, celtico-germanica, attraverso la rivoluzione cristiana e la modernità. Il culto della potenza, lo scientismo e le ideologie hanno corroso l’umanesimo occidentale fino a dissolverlo in un relativismo radicale, transumano e postumano. Un relativismo che lascia il mondo globalizzato privo di un tessuto etico-politico comune, e che può essere combattuto soltanto da una consapevole riconnessione della civiltà occidentale alle proprie radici.

Pagine
232
Codice ISBN
978-88-33372-31-0
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